Amadou Moustapha Wade "Presenza", la prima raccolta del poeta apparve nel 1996, durante il Primo Festival Mondiale delle Arti Nere venendo ben accolta e riconosciuta da Léopold Sédar Senghor. Questa nuova raccolta costituisce un complemento o un supplemento a Presenza. Un prolungamento degli stessi sogni, delle stesse passioni, degli stessi dubbi, delle stesse certezze. Pensieri in esilio contraddistingue ugualmente la fine degli anni anni erranti, "fra i rottami e le grandezze illusorie"...
Le poesie raccolte, molte delle quali composte quando ancora il Sud Africa viveva in regime di piena segregazione razziale, offrono al lettore di lingua italiana l'occasione di venire a contatto con autori locali di poesia in gran parte poco conosciuti, accanto a personaggi di risonanza internazionale.
Cheikh Tidiane Gaye (traduzione testo a fronte) "Al banco della notte bruna, il vento profumato di suoni non urta il fianco dei miei ricordi sobri e sereni; rinasco al ritmo della Kora che pettina la chioma delle mie canzoni..." "Au banc de la nuit brune, le vent parfumé de sons ne se heurte plus aux flancs de mes souvenirs sereins et sobres. Je renais aux rythmes des Koras qui peignent la chevelure de mes chansons..."